Angelo Pinciroli (1911-1987) L’ESSENZA DEL REALE
Un uomo dalla straordinaria storia artistica, ricca di sensibilità e frutto di una vita intensa, a tratti difficile, ma sempre vissuta con passione e curiosità per la natura umana. Un uomo che ha fatto della pittura una delle sue ragioni di vita. Dopo la sola scuola elementare, Angelo Pinciroli prosegue gli studi da autodidatta fino alla maturità artistica e nel 1940 si diploma all’Accademia di Brera, dove incontra maestri come Funi, Carrà, Carpi, Disertori e De Rocchi.
Neppure la guerra riesce a spegnere la sua vocazione: inviato sul fronte greco-albanese, è incaricato dal Ministero di documentarne gli eventi come pittore di guerra. Quelle immagini, nate in un tempo di dolore e coraggio, confluiscono nella Prima Mostra degli Artisti Italiani in Armi (Roma, 1942). Volontario nel CLN e paracadutista, riceve la Croce di Guerra e contribuisce alla fondazione della sezione legnanese dei Combattenti della Guerra di Liberazione. Con la pace ritrovata, torna all’insegnamento e alla pittura con rinnovato slancio, animato dal desiderio di trasformare in bellezza ciò che la guerra aveva distrutto.
Nel 1947 è tra i fondatori dell’Associazione Artistica Legnanese, cuore pulsante della vita culturale cittadina. Nelle sue tele si riflettono la quiete dei paesaggi, la poesia della luce, ma anche la memoria di un tempo difficile. Acquerelli rapidi, oli meditati, volti, atmosfere: tutto racconta la sua profonda umanità e la capacità di leggere i mutamenti del mondo che lo circonda. Le sue opere, esposte in oltre venticinque personali e in molte collettive in tutta Italia e all’estero, sono custodite in collezioni pubbliche e private.
Oggi, con il patrocinio del Comune di Legnano, la mostra monografica “L’essenza del reale” rende omaggio ad Angelo Pinciroli con uno sguardo partecipe e commosso. Un percorso espositivo che attraversa la sua vita e la sua arte, restituendoci la voce di un uomo che ha saputo tradurre in pittura la verità dell’esistenza: la fatica e la speranza, il dolore e la serenità, la luce e l’ombra del Novecento, fino agli ultimi riflessi inquieti degli Anni di Piombo.
Il passaggio dalla Sala 1, che ricrea lo studio dell’artista, luogo di ricerca e creazione delle opere più complesse, alla Sala 2, dedicata alla sua esperienza di “pittore soldato”, segna un vero spartiacque nella vita di Pinciroli. Qui la guerra è raccontata attraverso disegni e acquerelli, spesso realizzati con materiali di fortuna, carichi della pietas di chi, immerso nella tragedia, sa cogliere dignità e umanità. Dopo la guerra, l’arte di Pinciroli diventa sempre più un autentico “lavoro di scavo dentro la realtà” (A. Marinoni, 1975). Nelle Sale 3 e 4 i paesaggi e le nature dal vero restituiscono una pittura rapida e immediata, viva nella spontaneità del gesto, mentre la Sala 5 accoglie i ritratti più intimi, carichi di emozione, in cui riaffiora lo stupore per la bellezza del mondo. Nell’ultima fase della sua produzione, Sala 6, la pittura di Pinciroli si fa testimonianza civile: dal ’68 agli anni Ottanta osserva e racconta un’Italia segnata da speranze e conflitti. In questa fase nei suoi dipinti compaiono scuole, contestazioni e piazze di un Paese diviso tra ricerca di libertà e smarrimento. Riemerge così un pessimismo profondo, ma intriso della consapevolezza che l’arte, più di ogni discorso, può restituire la coscienza critica di un’epoca.
Angelo Pinciroli (1911-1987)
L’ESSENZA DEL REALE
Pinacoteca del Castello di Legnano dal 25 OTTOBRE —16 NOVEMBRE 2025
Apertura: sabato e domenica 10.00/12.30 e 15.00/19.00
Ingresso libero