Nell’ambito del progetto ATTIVA.MENTE, il Festival della Fotografia Etica di Lodi
presenta, dal 12 settembre al 19 ottobre al Castello di Legnano, una selezione di mostre fotografiche che celebrano la forza dello sport come strumento di inclusione, resilienza e superamento dei limiti.
Attraverso gli sguardi di fotografi italiani e internazionali, queste storie raccontano atleti e
comunità che, spinti da determinazione e passione, abbattono barriere fisiche, culturali e
sociali per raggiungere i propri obiettivi e portare un cambiamento positivo.
Un percorso visivo ed emotivo che invita a riflettere sul potere trasformativo dello sport e sulla bellezza di una società più equa, dove ogni traguardo è possibile.
Mostre dei fotografi che verranno esposte nell’ambito della rassegna:
Bob Miller
“ L’ultima generazione: il sogno di Zoey “
a cura di Laura Covelli
ABSTRACT
Nelle campagne del Kentucky, Zoey Allen, undici anni, cresce tra le tradizioni della sua famiglia di agricoltori e la passione per il barrel racing, una disciplina equestre che richiede coraggio,controllo e forza d’animo. Mentre l’agricoltura americana affronta una crisi che mette in pericolo le aziende familiari come quella della famiglia Allen, Zoey trova in questa pratica e nella passione per i cavalli un modo per affermare la propria identità e coltivare un legame profondo con la sua terra e le sue radici. La sua storia – intrecciata al lavoro nei campi e alla figura carismatica del nonno Jackie – rappresenta un esempio di come seguire una passione e coltivare i propri talenti possa offrire un’occasione di crescita, sfida e riscatto personale.
Luisa Lauxen Door
“Imilla”
a cura di Laura Covelli
ABSTRACT
A Cochabamba, in Bolivia, un gruppo di giovani donne ha trasformato lo skateboarding in uno strumento di emancipazione e rivendicazione culturale. Nel 2018 hanno creato il collettivo “ImillaSkate”, e da allora usano la tavola da skateboard come mezzo per promuovere inclusione e orgoglio identitario, indossando le tradizionali “polleras” — simbolo di autenticità e, al tempo stesso, di stigmatizzazione — durante le loro performance. Lo skate diventa così non solo una disciplina sportiva, ma un gesto di libertà e affermazione personale per rompere gli stereotipi e affermare il diritto di ogni donna di esprimersi liberamente.
Laure Andrillon
“Fonte della giovinezza”
a cura di Laura Covelli
ABSTRACT
Gli Harlem Honeys & Bears sono una squadra di nuoto sincronizzato per over 60 nata ad
Harlem nel 1979, che ha trasformato la piscina in uno spazio di rinascita fisica, emotiva e
sociale. Per questi cittadini afroamericani, alcuni dei quali hanno iniziato a nuotare solo in età avanzata, il nuoto non è solo sport ma anche un atto di riscatto e di memoria, in risposta a una storia segnata dalla discriminazione razziale quando non era loro concesso utilizzare le piscine pubbliche durante il periodo della segregazione. Oggi, allenandosi insieme, vogliono ispirare le nuove generazioni e sfidare lo stereotipo che i neri non sappiano nuotare, portando avanti un messaggio di inclusione e resistenza attraverso la pratica sportiva.
Sebastian Gil Miranda
“Baba Yao”
a cura di Laura Covelli
ABSTRACT
A Mathare, una delle più grandi baraccopoli di Nairobi, Austin Ajowi — conosciuto come “Baba Yao” — ha trasformato una discarica in un campo da calcio, offrendo ai bambini del quartiere un luogo sicuro dove crescere e sognare. Ex portiere, oggi allenatore e figura di riferimento, Austin usa il calcio come strumento di inclusione, educazione e riscatto sociale, promuovendo l’empowerment femminile, lavorando con i più fragili e trasmettendo ai giovani i valori della resilienza e della comunità. Sul campo che porta il suo nome, ogni giorno il gioco diventa un atto di speranza e di cambiamento.
Lorenzo Foddai
“Acrobatic Wheels”
a cura di Laura Covelli
ABSTRACT
Il progetto “Acrobatic Wheels” racconta la storia degli atleti dell’ Associazione Sportiva
Dilettantistica Giovani & Tenaci impegnati nel campionato italiano di basket in carrozzina.
Attraverso il gioco, questi sportivi trasformano la carrozzina da limite a strumento di forza, energia e riscatto, dimostrando come lo sport possa essere un potente motore di rinascita personale e di superamento delle difficoltà. In allenamento o in gara, la loro determinazione e il loro spirito competitivo testimoniano il valore universale dello sport come spazio di crescita, inclusione e sfida ai propri limiti.
Lorenzo Foddai
“Like a Butterfly”
a cura di Laura Covelli
ABSTRACT
Il progetto “Like a Butterfly” racconta la storia di Martina Caironi, atleta paralimpica italiana che ha trasformato lo sport in una straordinaria occasione di rinascita dopo un grave incidente che le ha cambiato la vita. Grazie all’atletica paralimpica, Martina ha riscoperto la sua forza e ha raggiunto risultati eccezionali nel salto in lungo e nei 100 metri, diventando simbolo di resilienza, fonte di ispirazione e mostrando come lo sport possa dare significato, speranza e determinazione nel percorso di superamento delle difficoltà personali.
Lorenzo Foddai
“Shining Splashes”
a cura di Laura Covelli
ABSTRACT
Il progetto fotografico “Shining Splashes” racconta la storia di Federico Bassani, nuotatore paralimpico romano che ha perso la vista a cinque anni ma ha trasformato la sua passione per il nuoto in una straordinaria forma di riscatto. Entrato nella nazionale paralimpica a 17 anni, Federico ha raggiunto importanti traguardi sportivi, tra cui il record italiano nei 50m stile e 100m rana nella categoria S11, e ha partecipato alle Paralimpiadi di Tokyo 2021. Per lui il nuoto rappresenta uno spazio di libertà e autodeterminazione, dove può esprimere pienamente se stesso senza dipendere dagli altri, trovando nell’acqua un senso di rinascita che va oltre la sua disabilità visiva.
Fondazione Sella
“Dal pionierismo al turismo invernale nelle immagini della Fondazione Sella”
a cura di Andrea Pivotto
ABSTRACT
Una selezione di stampe realizzate da negativi d’epoca provenienti dagli archivi della Fondazione Sella, arricchita da testimonianze straordinarie dell’alpinismo eroico tra Ottocento e Novecento, ci portano a conoscere da vicino il lavoro di Vittorio Sella, Mario Piacenza e altri protagonisti della montagna. Attraverso le loro immagini raccontano imprese audaci sulle vette alpine e internazionali, tra ascensioni impossibili, paesaggi maestosi e un coraggio che sfiora l’eroismo. Accanto a queste, le fotografie storiche dei primi sport invernali mostrano la nascita di un nuovo modo di vivere la montagna, tra competizioni, turismo d’élite e socialità alpina, che hanno aperto la strada alla frequentazione moderna delle Alpi.
Accanto a questo nucleo di mostre di autori internazionali, è presente una sezione OFF, concepita per coinvolgere attivamente associazioni culturali, commercianti e luoghi di interesse artistico con 13 mostre di fotografi attivi sul territorio in spazi non convenzionali.
Gli autori e le opere sono stati selezionati dal Festival tramite una chiamata diretta, con l’obiettivo di individuare altre realtà che, nel loro insieme, contribuiscano a creare un
“tessuto espositivo” integrato nella comunità e sviluppato in collaborazione con essa.
Questo approccio favorirà una presenza diffusa e significativa del festival sul territorio.
Dodici fotografi ed un Circolo Fotografico hanno aderito all'evento:
Loris Bernardini, Elena Bianchini, Graziano Biscotti, Dino Ciraolo, Circolo Fotografico Bustese, Fausto Ferioli, Dario Ferré, Gianluigi Filippi, Ermanno Gallo, Marina Guelfi, Pierpaolo Maisano, Marco Orrù e Giampiero Petroni.
Le mostre fotografiche in città, sono visitabili negli orari di apertura degli esercizi commerciali nei punti indicati nella mappa del Circuito OFF 2025.
Le esposizioni sono curate dal Festival della Fotografia Etica di Lodi
Il Festival della Fotografia Etica nasce nel 2010 da un’idea del Gruppo Fotografico Progetto Immagine, associazione no-profit con sede a Lodi, con l’intento di focalizzare l’attenzione del grande pubblico su contenuti di grande rilevanza etica, avvicinandolo a tematiche sociali. Un ricco programma di mostre di fotoreporter internazionali pluripremiati, si accompagna a incontri tematici, workshop, letture portfolio, videoproiezioni, visite guidate, talk d’autore, presentazioni di libri, progetti educational per studenti e tante altre iniziative.
Sin dalla sua prima edizione, il Festival della Fotografia Etica ha dedicato particolare attenzione all’utilizzo della fotografia da parte di organizzazioni che si occupano di tematiche sensibili dal punto di vista sociale. Lo spazio dedicato alle organizzazioni no profit, è una sezione speciale riservata alla presentazione di lavori fotografici commissionati ai fotografi dagli attori del no profit dove le ONG possono sviluppare un’importante attività di advocacy.
Oltre all’evento annuale che si svolge ogni autunno (settembre e ottobre), l’organizzazione del Festival lavora quotidianamente per far si che il lavoro dei fotografi sia condiviso e le loro voci ascoltate attraverso numerose altre iniziative quali il Travelling Festival, mostre che sono ideate e curate a Lodi e viaggiano in giro per l’Italia e l’Europa per far conoscere storie necessarie attraverso il potere della fotografia.
Inaugurazione giovedì 11 settembre ore 19 Sala Previati, Castello di Legnano - piazza della Concordia, 1
Orari visita mostre: da martedì a domenica 10.00 – 12.30 e 15.00 – 19.00. Lunedì chiuso.
Ingresso