Pillole d'archivio: la patente regia di Legnano Città (2)

Seconda puntata della rubrica con notizie e curiosità su documenti conservati nell'Archivio comunale

Data:

26 marzo 2024

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Descrizione

Continua con questo contributo di Carla Marinoni sul testo della Regia Patente (in allegato) la rubrica "Pillole d’archivio", appuntamento con notizie e curiosità tratte da documenti presenti nell’Archivio comunale, messi a disposizione dall’Ufficio Protocollo e Archivio in occasione del Centenario di Legnano Città.

Il contenuto è espresso con il plurale maiestatis, come si addice all’ufficialità e all’importanza della concessione. Il decreto è del 15 agosto (si vede che non tutti erano in ferie!) 1924, pubblicato a Roma il 16 novembre, trascritto nei registri della consulta araldica il 19 dello stesso mese (iter veloce, proprio altri tempi). Tutto ciò che si vede non è stato messo a caso, ma rimanda a una storia celebrativa che lega il medioevo al Risorgimento ed oltre, in modo allusivo e misterioso, al contempo evocatore di fantasiosi tornei di cavalieri e dame dove è di casa un “cherchez la femme” sempre, però, velato di incertezza. Insomma anche senza internet e la multimedialità le dinastie al potere sono abili nel far parlare di sé. Un frontespizio, molto elaborato nei colori e nelle immagini simboliche, reca in un cartiglio a mo’ di pergamena il nome del re Vittorio Emanuele III a lettere miniate che vorrebbero essere gotiche. Tutto rimanda alla casa regnante, tutto assume un significato araldico dal vago sapore massonico. Campeggia lo scudo rosso crociato di bianco (colore acquisito solo dopo la seconda crociata, anticamente d’argento) sormontato dalla corona e circondato dal Collare del Supremo Ordine della SS. Annunziata con la Madonna nel pendaglio. Nella grande lettera C miniata riconosciamo il primo stemma della casata: l’aquila nera a una sola testa in campo d’oro. Qua e là tra le volute sono sparse le onorificenze: quella dell’Annunziata, la Croce dei Cavalieri di San Maurizio e Lazzaro, la placca dei Cavalieri di Gran Croce dell’Ordine Militare di Savoia e quella da Grande Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia…con l’avvento della Repubblica nel dopoguerra sono state dismesse, ma ai tempi della monarchia costituiscono per chi le riceve un grande segno d’onore. (2- continua)

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Pagina aggiornata il 08/06/2024