Uno Stradivari al quarto concerto dei Pomeriggi musicali

Domenica alla chiesa di San Pietro il quartetto d’archi dell’Accademia concertante di Milano

Data:

07 febbraio 2024

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Sarà l’Omobono Stradivari del 1730 il protagonista d’eccezione del quarto appuntamento dei Pomeriggi musicali in programma domenica 11 febbraio alle 16 nella chiesa di San Pietro in Canazza. A suonarlo il Maestro Lorenzo Meraviglia, primo violino del quartetto d’archi dell’Accademia concertante di Milano completato da Gianmarco Andreoli (violino), Francesco Agnusdei (viola) e Riccardo Marelli (violoncello). Il Quartetto d’Archi dell’Accademia nasce in seno all’Accademia Concertante d’Archi di Milano, ente di produzione musicale attivo da oltre trent’anni che opera a livello nazionale ed internazionale. Fermamente voluta dal Direttore musicale, il Maestro Mauro Ivano Benaglia, la formazione affronta alcune delle pagine più famose e conosciute della letteratura cameristica e le accosta all’incessante ricerca ed esecuzione di composizioni da riscoprire e portare al grande pubblico. È formato dalle prime parti dell’orchestra sinfonica dell’Accademia Concertante d’Archi di Milano che hanno talvolta il privilegio di utilizzare strumenti musicali eccezionali recanti le firme dei più celebrati liutai di tutti i tempi. Fra questi: Stradivari Antonio e Omobono, Nicola Amati, Nicolas Lupot, Pietro Guarneri e Carlo Ferdinando Landolfi. Da neonata formazione ha da subito riscosso ampi consensi di pubblico e critica in occasione del recente tour negli Stati Uniti a Buffalo e Niagara Falls, nei concerti della Stagione Concertistica alla Società del Giardino di Milano e a Cremona. I Pomeriggi musicali, rassegna di classica itinerante fra i quartieri della città organizzata dall’amministrazione comunale, arrivano nel quartiere Canazza dopo i concerti a Mazzafame, San Paolo e Legnarello. Chiuderà la rassegna, il 10 marzo, il quartetto d’arpe “Arpe diem” nell’auditorium della scuola Bonvesin della Riva. 
L’ingresso è libero
Programma
-F.J.Haydn, Quartetto op. 74 n.3 (1793)
Allegro, Largo assai, Menuetto (Allegretto), Finale (Allegro con Brio)
-G.Verdi,
dal Quartetto in mi minore, Allegro (1876)
-E.Grieg,
dal Quartetto in sol minore,
Finale: Lento- Presto al Saltarello (1878)
-F.Mendelssohn, Capriccio in mi minore op.81 n.3 (1847)
Di seguito il profilo del Maestro Lorenzo Meraviglia e dello strumento utilizzato – 
Lorenzo Meraviglia è il giovane talento identificato dall'Accademia Concertante d’Archi di Milano, di cui è spalla dell’orchestra, quale protagonista del progetto “Uno Stradivari per la Gente”. Intraprende lo studio del violino fin dall’età di 5 anni e si diploma a 18 presso il conservatorio “G. Verdi” di Milano, presso il quale si perfeziona ulteriormente ottenendo il Diploma Accademico di Secondo Livello in violino col massimo dei voti e lode, nel luglio 2022. Ha frequentato corsi di perfezionamento musicale con violinisti di chiara fama come P. Berman, D. Gay, M. Fornaciari, F. Manara, M. Rizzi, S.Tchakerian e D.Alogna. Recente l’ammissione al prestigioso corso di alto perfezionamento o in violino presso l’Accademia Nazionale di S.Cecilia, riservato a pochissimi violinisti. È inoltre iscritto presso il conservatorio “G.Cantelli” di Novara nella classe di viola del Maestro Luca Ranieri. Ancor prima di compiere vent’anni, Lorenzo Meraviglia si era esibito per Radio Classica, Cremona TV, Studio 1 e nelle più importanti cattedrali e sale da concerto di New York (Carnegie Hall), Vienna (Musikverein), San Pietroburgo, Malta, Dubai, Buffalo, Milano, Assisi, Parma, Piacenza, Como, Torino e Messina. È stato ospite di Geo RAI 3, Rete 55, RAI Radio 1; Rotary Club International gli ha conferito due “Paul Harris Fellow” per l’impegno profuso al sostegno del sociale ed è Medaglia d’Argento del Sacro Militare Ordine Costantiniano. Alterna il violino Mattio Gofrilleri 1695 a lui affidato dalla collezione Petersen di Los Angeles ai preziosi violini Antonio Stradivari 1667 e Omobono Stradivari 1730.
Omobono Stradivari 1730: il prezioso violino è stato realizzato a Cremona nel 1730 da Antonio Stradivari e da suo ︎figlio Omobono, esperto restauratore e intagliatore, come certi︎ficato nella ricca documentazione al seguito di questo strumento. Il violino fa parte della ristretta cerchia di quelli de︎finiti “dalla grande voce”, costruiti nella liuteria Stradivari a partire dal 1730 e per pochi anni. Esistono pochissimi esemplari ancora esistenti al mondo attribuiti ad Omobono particolarmente ricercati da collezionisti e concertisti per le grandi qualità foniche e timbriche. Appartenente a una collezione privata, il suo valore è inestimabile. 

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Pagina aggiornata il 23/02/2024