"Com'eri vestita?"

La violenza non è conseguenza dell'abito che si indossa

Data:

20 novembre 2025

Tempo di lettura:

5 min

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Descrizione

«Com’eri vestita?» è la domanda ricorrente posta alle vittime di stupro in ogni contesto: dalle caserme alle aule di giustizia ai media riecheggia l’allusione di un presunto nesso tra la violenza agita e gli abiti indossati da chi l’ha subìta. Riversando così sulle donne violentate una qualche responsabilità, o persino una colpa. È la cosiddetta vittimizzazione secondaria.


La mostra si propone di smantellare questo pregiudizio e sensibilizzare lo sguardo pubblico. Com'eri vestita? prende avvio da un progetto - What were you wearing? - di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione degli abusi sessuali e per la formazione alla University of Kansas, e da Mary A. Wyandt-Hiebert, responsabile delle iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri della University of Arkansas. 

La mostra ha debuttato alla University of Arkansas il 31 marzo 2014. «Non è l'abito che si ha indosso che provoca una violenza sessuale ma è una persona a causare il danno» ha detto Brockman. «Essere in grado di mostrare premura alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità è la vera motivazione del progetto».

Con l’autorizzazione delle ideatrici, Libere Sinergie propone un adattamento italiano che ha iniziato l’8 marzo 2018 un lungo viaggio in tante città e tanti luoghi. Le storie sono state selezionate tra quelle raccolte da alcune professioniste, socie di Libere Sinergie. La mostra si apre con l’omonimo poema di Mary Simmerling che ha dato ispirazione per l’allestimento.

Nel 2020, in piena pandemia, per non spezzare la circolazione del messaggio, sono stati realizzati alcuni video della mostra, a firma Michele Ciardulli, in collaborazione con Amnesty International Italia nell’ambito della campagna #iolochiedo.
Com’eri vestita? ha ricevuto il Patrocinio del Dipartimento Pari Opportunità, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Camera dei Deputati.

Il Comune di Legnano quale capofila della rete antiviolenza Ticino Olona avvalendosi del finanziamento di Regione Lombardia e in collaborazione con la Commissione Femminile Pari Opportunità, ha realizzato interamente la mostra.

L'inaugurazione è prevista alle ore 18:00 di sabato 22 novembre 2025 presso il corridoio centrale delle Gallerie Cantoni e rimarrà visitabile fino al 5 dicembre 2025.

A cura di

Ufficio per l'Inclusione, le Pari Opportunità e Lotta alla violenza di genere

Municipio di Legnano, 9, Piazza San Magno, Legnano, Milano, Lombardia, 20025, Italia

Telefono: 0331 0331 471560/569/565/563/562
Email: pariopportunita@comune.legnano.mi.it

Pagina aggiornata il 20/11/2025